Vi siete mai chiesti se l’antico manufatto o dipinto che stavate osservando fosse autentico o si trattasse di un falso oppure come abbiano fatto gli studiosi a determinarne la datazione? Per rispondere a questa domanda, i musei e le gallerie di tutto il mondo si affidano alla tecnologia della fluorescenza a raggi X (XRF) per valutare l’autenticità di quadri, ceramiche, reperti archeologici, gioielli e leghe.
Infatti è solamente impiegando congiuntamente la tecnica della termoluminescenza (che misurando la quantità di radiazioni accumulate in un oggetto consente di stabilire il periodo di realizzazione) con la spettrometria XRF (che rileva l’esatta composizione chimica) è possibile ottenere un’analisi accurata e completa.
Tale analisi può oggi essere eseguita in pochi secondi con uno spettrometro XRF portatile in grado di analizzare una vasta gamma di materiali e di manufatti preziosi tra cui:
- Ferro, acciaio, argento, oro, bronzo, rame e platino
- Argille, ceramiche e pigmenti pittorici
- Pietre preziose, tra cui giada e zaffiro, in gioielli antichi
Non è sicuramente un caso che le più importanti gallerie d’arte, musei, università, collezionisti privati e case d’aste del mondo, impiegano proprio la spettrometria XRF per eseguire le loro analisi e, in particolare, servendosi anche dei potenti XRF portatili della serie Vanta ™. Qualche esempio?
- Analisi dell’argilla: gli analizzatori XRF Vanta sono in grado di eseguire un’analisi completa sugli oggetti realizzati in argilla fornendo importanti informazioni per determinarne l’autenticità. Ad esempio, sappiamo che i pezzi non autentici vengono spesso restaurati con l’intonaco. Grazie ad una rapida scansione XRF possiamo quindi rilevarne la presenza e, in caso affermativo, sapremo di trovarci di fronte molto probabilmente ad un falso.
- Analisi dei pigmenti: è noto che i pigmenti moderni contengono elementi molto diversi rispetto ai pigmenti dei secoli passati. Determinando la composizione chimica dei pigmenti, è possibile quindi determinare, oltre all’autenticità, anche la datazione di un’opera pittorica. Ad esempio, sappiamo che il pigmento bianco contenente l’ossido di titanio è stato scoperto solo di recente, nel 1900. Ciò significa, che tutti i manufatti realizzati con quella vernice, sono sicuramente databili non prima dell’inizio del XX secolo.
- Analisi dei metalli: utilizzando l’analizzatore XRF Vanta con la modalità Alloy Plus è possibile identificare rapidamente la composizione elementale di qualsiasi manufatto metallico. Infatti, sebbene non possa fornire un’età esatta, consente di accertare se la sua composizione è compatibile con quella di altri oggetti del periodo storico stimato. Facciamo un esempio: sappiamo che prima del 1500 l’ottone non conteneva al suo interno più del 28% di zinco. Ciò significa che se ci troviamo di fronte a un presunto manufatto di età romana ma questo contiene il 35% o il 40% di zinco, sapremo di trovarci di fronte a una riproduzione successiva.